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Ieri & oggi

Era il 1968. Un anno che segnerà un’epoca nella storia del secolo XX: l’anno della rivolta dei giovani.

Un anno che sprigionò incendi di contestazione che avevano universali e profonde radici in un malcontento giovanile per le tante deluse speranze del secondo dopoguerra, un movimento che progettava, pur in un’alba lontana, il sorgere di un futuro nuovo.

Come ogni rivoluzione che si rispetti, c’era una voglia di distruzione di un passato che aveva tradito le attese maturate negli anni della lotta; due decenni, quelli tra il ‘50 e il ‘70, dominati da una generazione che, se pur vincitrice di una guerra e di indescrivibili barbarie, aveva creato un mondo proteso solo alla rinascita economica ed all’accumulo della ricchezza. Gli ideali di giustizia, equità, libertà, i valori morali di una società nuova, nell’arco di poco più di un decennio, erano stati dimenticati e sepolti e sulle loro macerie si erano costruiti i grattacieli della nuova società del consumo; poco più di un decennio in cui la voglia di vivere, di dimenticare gli orrori di una guerra assurda e spaventosa, il desiderio di crearsi una sicurezza di vita, avevano portato a distruggere uomo e natura.

Ed i giovani non ci stavano. Tra questi giovani v’erano uomini ormai maturi, delusi di un passato che avrebbero voluto profondamente diverso e per cui avevano lottato. Tra loro un piccolo gruppo, in maggioranza credenti, che già nel 1963, in pieno Concilio Vaticano II, aveva riscoperto la capacità contestatrice del messaggio cristiano ed era alla ricerca di un nuovo modo di essere Chiesa.

Questa interna forza ritrovata, accanto ad una volontà d’incarnarsi nelle speranze di un difficile futuro, spinse questi giovani a scegliere una nuova esperienza in un difficile connubio tra radicalità evangelica e “purezza” laica, in pieno dialogo con una società in forte fermento. Un’esperienza da vivere insieme, che, nella sua dimensione cristiana, fosse testimonianza e, nel linguaggio umano, partecipasse ad un dialogo universale.

Volevamo un luogo dove vivere nell’approfondimento dei valori dell’uomo, della sua cultura laica, in perenne intreccio con il ritorno all’autentico e genuino sentire cristiano. Nel 1969 iniziò quella storia da cui, nel 1994, ebbe origine la Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’uomo.