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Marchionne , la Chrysler , la Fiat e..i sindacati americani

Data di pubblicazione: 15/09/2011

Come si poteva dimostrare già dagli esordi, l'operazionne FIAT si sta rivoltando contro chi sosteneva la bontà di tutta l'operazione. Svuotati i forzieri del gruppo, eliminato lo stabilimento IRISBUS di Avellino, cancellato l'assemblaggio di SUV a Mirafiori, ora ,  venuto meno l'appoggio insostituibile dei siondacati americani , azionisti di peso  , che intendono ritornare a trattare con GM,  indebolito lo Statuto dei Lavoratori, attaccato l'art.18 sulla giusta causa per i licenziamenti in aziende superiori ai 15 operai, introdotto l'art.8 nella manovra finanziaria appena approvata con voto di fiducia alle due camere,  con l'intento di introdurre il caos contrattuale  o una nuova forma di corporativismo, il tutto si è risolto con una disfatta dei diritti dei lavoratori e chi cantava vittoria si trova  ora smentito dai fatti.

Certo,  innovazioni possono essere fatte ma: "pacta servanda sunt", i contratti  vanno modificati dalle due parti oppure vanno semplicemnte rispettati.


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