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Le strumentalizzazioni di una “bassa politica”

Data di pubblicazione: 02/09/2015

Le strumentalizzazioni di una “bassa politica”

Leggo per caso, su un foglio lasciatomi sulla scrivania, un intervento del sindaco di Adro sulla questione degli immigrati… in particolare, viene nominata la Fondazione Guido Piccini “colpevole” di aver fatto un accordo con la CGIL.

A stento ho scacciato la tentazione di gettare nel cestino lo scritto (ne riceviamo tanti di questo tenore!)…

Ritengo, tuttavia, opportuno sottolineare alcune semplici osservazioni, soprattutto per evitare facili distorsioni e, per le persone di retta coscienza, dare un ponderato giudizio.

Non spetta certo a me giudicare il lavoro, penso abbastanza difficile e scabroso, di tanti amministratori che, con totale dedizione, cercano di creare situazioni di vita migliori per i loro cittadini…

Tuttavia appare evidente che la “questione immigrati” è divenuta il problema principale di molte amministrazioni comunali, nascondendo così problematiche ben più gravi e più vicine alla quotidianità della loro gente.

Non è semplice trovare soluzioni all’attuale situazione italiana e mondiale, ma non si può assolutamente prendere come capri espiatori persone costrette a lasciare la loro terra – dove sarebbero ben felici di rimanere! – spesso per condizioni drammatiche createsi a causa dell’intervento delle nazioni alle quali chiedono ora “ospitalità”.

La seconda cosa, che ci tocca da vicino, è l’accordo tra Fondazione Guido Piccini e CGIL.

A proposito si possono fare alcune considerazioni.

1.         La Fondazione è libera di fare accordi con chi crede opportuno, senza dover rendere conto a nessuno – neppure ai sindaci! – se non a se stessa, alla sua natura e finalità, conservando la piena autonomia… certo, sarebbe stato impossibile farlo con schieramenti politici e sociali contrari ad ogni minimo valore di rispetto dell’altro e di costruzione di un comune cammino ricco di sensibilità umana.

2.       Gli accordi fatti rispondono alla condivisione di alcuni valori fondamentali, come la lotta per la giustizia, per la libertà, per la dignità di ogni persona e per mettere insieme forze che, nella peculiarità della propria storia e dei propri obiettivi specifici, possano dare a quei valori una risonanza più vasta e profonda, cercando gli strumenti più idonei a tale obiettivo.

3.       Ricordiamo che da 50 anni le persone che hanno dato vita alla Fondazione fanno solidarietà gratuita nei paesi del Terzo Mondo (soprattutto America Latina), là dove ci sono le cause dirette della povertà, provocata anche oggi dal cosiddetto Occidente, di cui fa parte anche l’Italia. Abbiamo costruito decine di scuole, centri di formazione, preparato un gran numero di insegnanti, addestrato manodopera specializzata, utilizzata anche da ditte italiane là presenti…

Basterebbe, per essere informati e uscire dai soliti slogan, aver voglia di leggere informazioni e pubblicazioni sul sito della Fondazione, in particolare gli Informes annuali e il testo, Memoria di un cammino di solidarietà. Dalla carità alla giustizia, che raccoglie le nostre esperienze di solidarietà.

4.      Tengo, inoltre, a specificare che l’accoglienza dei richiedenti asilo fa capo all’Associazione Puerto Escondido… la Fondazione Guido Piccini ha messo a disposizione i locali, senza alcun interesse nella gestione.

Ad ogni modo, mi sembra giusto sottolineare che i fondi destinati al percorso di accoglienza, se ben gestiti, oltre a permettere di formare giovani per un mondo ormai globale, vanno, nei più svariati modi e forme, a beneficio degli italiani…

5.       Questa “accoglienza” (e non mi riferisco solo a noi, qui a Calvagese, ma a tutto il complesso dei paesi europei coinvolti in questo processo) può essere, è, una ricchezza per tutti, permette una crescita personale e sociale nel confronto e nella condivisione, e crea una mentalità più aperta (la maggioranza dei nostri giovani che decidono di “emigrare” ne sono una testimonianza) indispensabile perché, si voglia o no, le frontiere sono destinate a crollare… e nessuno potrà invertire questo storico “destino”.

Del resto, tutto ciò è il frutto di una globalità voluta dal sistema capitalista per creare maggior ricchezza e profitto per pochi, rubando risorse ovunque si trovino e impoverendo l’intero habitat.

Il “pericolo” non viene certo da quattro poveracci costretti a lasciare il loro paese, ma dal “sistema” che ruba la loro (e la nostra) terra, distrugge i loro (e i nostri) paesi, non rispetta il loro (e il nostro) ambiente…

La solidarietà è una ricchezza dell’anima che dà un significato profondo e meraviglioso alla nostra convivenza comunitaria.

E per chi si definisce cristiano, è il mandato principale di Gesù, l’unica via di salvezza, il “senso” della fede cristiana.

 

PS

Alla Fondazione non interessano (pur avendone pieno rispetto) le leggi… nella nostra fatica solidale abbiamo incontrato un’infinità di leggi senza giustizia. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, assassinato dall’Esercito mentre celebrava la messa, affermava: «La legge è come i serpenti, morde solo coloro che sono a piedi scalzi».

Alla Fondazione interessa contribuire a creare una coscienza libera e solidale, perché la fraternità universale, indispensabile oggi più che mai alla sopravvivenza, non può essere frutto di una legge, ma di quei valori che stanno a fondamento e che sono la vera ricchezza dell’umanità.

Renato Piccini

agosto 2015


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